Erba Brusca, Cucina con orto

Immaginate un locale a metà fra un bistrot e una vecchia locanda milanese sulla sponda del Naviglio Pavese, dove la tradizione italiana si arricchisce di richiami alla cucina dei paesi mediterranei, aggiungete un orto di piante aromatiche, insalate e verdure che materializza il concetto di filiera corta, e mettete in cucina una chef nata in Francia da madre inglese e cresciuta negli Stati Uniti: l'originalità del risultato di questo mix rende il luogo una meta che scalda il cuore e stimola il palato.

Il locale è frutto di un intelligente recupero progettato dallo studio di architettura rgastudio. Gli interni si sviluppano su due sale separate da una vetrata in ferro verniciato di rosso. Un grande scaffale a parete che richiama una catasta di cassette di frutta contiene le bottiglie della lista dei vini. L'illuminazione è realizzata con lampadine a bulbo sferico montate su cavi tesi da carrucole. Il bancone e la boiserie sono ricoperte da lastre di ferro. Il pavimento è di assi di legno laccate di bianco con effetto decapé. Il ristorante prosegue con un dehors dotato di due verande, una ricoperta da una tettoia di bambù, l'altra con vista sull'orto.

La cucina è guidata da Alice Delcourt, chef con esperienze al River Café a Londra e poi a Milano al Park Hyatt, al Liberty e da Alice. Il menu proposto è definibile solo come una sorta di mediterranean fusion, eseguito con tecnica tradizionale senza sbavature.

La lista dei vini è composta da etichette di vignaioli alternativi, con una inclinazione verso le produzioni biodinamiche.

Per chi è incuriosito dal nome del ristorante, Wikipedia riporta che l’erba brusca, o Rumex Acetosa, è una pianta erbacea perenne di colore rossastro che cresce lungo i corsi d'acqua. Ha un sapore acidulo e si usa in aggiunta alle insalate fresche, agli spinaci e le verdure cotte in genere.

Abbiamo mangiato
1. Inzimino di ceci e rucola speziato, yogurt di bufala, paprika e menta
2. rilllettes di maiale con crostini e sottaceti fatti in casa
3. stracciatella di giornata con erbette brasate e semi di finocchio
4. zuppa di erbe selvatiche amare (dragoncello e rucola) e polpettine di maiale
5. cous cous speziato con agnello brasato, mandorle ed uvetta
6. torta di mele e olio d'oliva con glassa all'acero
7. crostata di prugne ed Armagnac con crema al mascarpone

Abbiamo bevuto
Riesling Spätlese Trocken, Wehlener Sonnenuhr, Kerpen, 2011

Il vino si è rivelato una scoperta davvero interessante.
Si tratta di un riesling di vendemmia tardiva (Spätlese) proveniente dalla zona della Mosella.
Il colore è un bel giallo luminoso.
Al naso, il vino schiude aromi di frutta dolce, con note evidenti di pesca e albicocca.
All'assaggio non delude le aspettative: in bocca è sapido e sprigiona sentori complessi di caramello e di banana, sostenuti da buona acidità e freschezza e grande persistenza aromatica.
Un vino di grande versatilità che ha retto bene per l'intero pasto.


Mise en place
Porcellane Richard Ginori
Posate Salvinelli
Cristalli Riedel e Stölzle

Prezzo 45 euro a persona


Ristorante Erba Brusca
Alzaia Naviglio Pavese, 286
Milano
Tel. +39 02 8738 0711
http://www.erbabrusca.it/
Chiuso lunedì e martedì



Ristorante Cracco

Il Ristorante Cracco, 2 stelle Michelin, non ha bisogno di presentazioni, come del resto il suo chef patron Carlo Cracco, diventato ancora più famoso dopo essere stato uno dei giudici di MasterChef Italia, con Bruno Barbieri e Joe Bastianich.
Il ristorante ha un arredo con una impronta moderna e internazionale. L'ingresso su strada si apre su una scala con pareti in cristallo che consente di ammirare dall'alto la sala da pranzo collocata due piani sotto. Il mezzanino contiene la reception e il guardaroba.
La sala da pranzo ha soffitti altissimi ed è contornata da pareti in legno di ciliegio. La luce, che proviene da feritoie sul soffitto, da nicchie alle pareti e da abat-jour, illumina in modo armonico gli ambienti.
Il tavoli, collocati lungo i bordi della sala e ben distanziati, sono serviti da poltrone in pelle (la seduta, a mio giudizio, avrebbe dovuto essere più alta di qualche centimetro rispetto all'altezza del tavolo).
Il menu è oggettivamente interessante per l'interpretazione in chiave moderna della cucina italiana e rivela una creatività fuori dal comune. I piatti sorprendono per la presentazione, l'esecuzione tecnica e lo sprigionarsi di profumi e sapori accostati in modo sapiente. Una esperienza che si fa ricordare.
Unico neo, il servizio in sala non sempre all'altezza del ristorante. Cito tre episodi: lo spumante Giulio Ferrari è stato servito senza essere stato precedentemente degustato (quasi impercettibile fondo di tappo, ammissione del sommelier e cambio della bottiglia); il mio piatto del pane era unto su un lato; siamo rimasti qualche minuto con i bicchieri vuoti, riempiti di vino solo dopo un mio cenno.


Abbiamo mangiato:
1) disco di insalata russa caramellata
2) crema di funghi, bianchetti in tempura e mandorle
3) noci di capesante, insalata trasparente, acciughe salate, mandarini disidratati e cime di rapa
4) fusilli verdi fatti a mano, vongole, crema di limone e purea di cime di rapa
5) rombo chiodato in crosta di cacao, patata bianca all'anice stellato e piselli

Abbiamo bevuto
Spumante metodo classico Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, Cantine Ferrari, 2001
Tocai Friulano Ronco della Chiesa, Borgo del Tiglio, 2010

Mise en place
Porcellane Wedgwood
Posate Alessi
Cristalli Spiegelau

Prezzo 200 Euro a persona

Ristorante Cracco
Via Victor Hugo, 4
Milano
Tel. +39 02 876 774
http://www.ristorantecracco.it
Chiuso la domenica


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