Porci con le ali - Terza Puntata

Quali sono le economie europee a rischio? O, in altri termini, quante lacrime e sangue verranno chieste ai cittadini dei singoli paesi per gestire l'aggiustamento delle finanze pubbliche?
Il grafico mette il relazione il rapporto tra il debito pubblico e il PIL e la manovra necessaria, sempre in rapporto al PIL, per MANTENERE invariato lo stesso livello di indebitamento in uno scenario di crescita dell'1%.
Prendiamo l'Italia: per mantenere invariato il rapporto debito/PIL (115,8%), nell'ipotesi dei crescita del PIL dell'1%, la manovra di bilancio necessaria è pari al 3% del PIL (cioè il deficit deve passare dal 5,6% al 2,6% del PIL). Lo scherzo vale 46 miliardi. Quindi: lo Stato dovrà aumentare le entrate, ridurre le spese (o una combinazione delle due cose) per un importo di 46 miliardi, solo per non peggiorare l'attuale indebitamento (ampio quanto quello della Grecia in rapporto al PIL). E' estremamente probabile che l'Italia avrà bisogno di una robusta manovra di almeno 70-80 miliardi per invertire il trend che si e' innescato.
La Spagna è in una situazione di grave squilibrio dei conti. Ha un deficit di oltre il 10% del PIL, e per non peggiorare il livello di debito dovrebbe operare una manovra di oltre l'8% del PIL (sempre che il PIL cresca dell'1%).
Morale: l'asfittica ripresa dell'economia continuerà ad aggravare l'indebitamento dei Paesi europei. L'Italia è tra i (pochi) paesi dove una crescita più robusta del PIL renderà meno dolorosa la manovra di rientro. C'è solo un problema: negli ultimi 22 anni la crescita del PIL italiano è stato costantemente al di sotto della media europea. (Continua).

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